Ritorna al teatro Galleria Toledo di Napoli la compagnia lussemburghese Ghislain Roussel. Ed in collaborazione col Festival Francofil promosso dall'Istituto Francese di Napoli, il monologo La parure, adattamento teatrale in forma di monologo del racconto di Guy de Maupassant.
Ritorna al teatro Galleria Toledo di Napoli la compagnia lussemburghese Ghislain Roussel. In scena, in collaborazione col Festival Francofil promosso dall’Istituto Francese di Napoli, il monologo La parure, adattamento teatrale, in forma di monologo, del racconto di Guy de Maupassant. Stephane Ghislain Roussel trasferisce la novella in un orizzonte contemporaneo che rispecchia la società occidentale e dove il tema del desiderio e del narcisismo corrisponde irrimediabilmente all’effimero. Un viaggio teatrale che combina più linguaggi: musica, immagini e lavoro teatrale, per sottolineare l’intensità e la crudeltà di un classico della letteratura francese.
Al Teatro Mercadante sarà di scena, Tre sorelle. Claudio Di Palma affronta da regista la penultima opera scritta da Anton Cechov espressamente per il Teatro d'Arte di Mosca nel 1900. In una sua nota il regista scrive: "Mi è sembrato possibile che la liturgia, spesso definita della noia, celebrata dai personaggi di Tre sorelle potesse svolgersi su una spiaggia irreale, un luogo esterno che neghi a tutti loro una casa. Ognuno porta i segni del desiderio e della noia con consapevole e rigorosa attenzione, però, per gli interpreti che il desiderio è mancanza, ma anche anelito vitale e che la noia è vertigine, magari sedata, monotona, ma pur sempre vertigine che, come qualcuno ha scritto, consegue l'ordine, ma precede le tempeste. Una spiaggia, dunque, perché la spiaggia nella mia esperienza è l'unico luogo da cui è possibile assistere al miracolo paradossale dell'orizzonte….".
Il Teatro Nuovo ospiterà nei suoi spazi La parola padre, di e per la regia di Gabriele Vacis. In scena sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari nell'Europa centro orientale (tre italiane, una polacca, una bulgara, una macedone). Tutte parlano più o meno inglese. Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale? Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto, hanno una storia comune da raccontare? Immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili. Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri.
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